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Il modello Castel del Giudice attraversa l’Italia

Da Vivere di Turismo Festival di Rimini alle Giornate della Soft Economy nelle Marche, fino a Borghi in Dialogo in Piemonte, le esperienze di rigenerazione e neo urbanità divengono esempio di nuove economie di comunità.

Data :

25 novembre 2025

Il modello Castel del Giudice attraversa l’Italia
Municipium

Descrizione

Dopo la BTO di Firenze e la Biennale di Venezia, la rigenerazione di Castel del Giudice è approdata in Emilia Romagna, nelle Marche e in Piemonte. La politica del riabitare le aree marginali tramite nuove prospettive di sviluppo non solo architettoniche ma anche culturali e sociali in atto nel borgo altomolisano sta diventando infatti un caso studio da applicare ad altre realtà interne, anch’esse protagoniste di importanti interventi di rigenerazione. Un laboratorio sperimentale in costante evoluzione basato su un approccio integrato, partecipativo e innovativo per promuovere lo sviluppo sostenibile, che sta trasformando le fragilità del territorio in opportunità di crescita e rinascita. 

Il 20 novembre, l’ing. Rosita Levrieri, RUP del progetto Castel del Giudice Centro di (Ri)generazione dell' Appennino, e Luciana Petrocelli, ricercatrice, progettista culturale ed amministratrice comunale, hanno partecipato a Rimini al Vivere di Turismo Festival, evento che celebra il turismo extralberghiero, ad un panel condotto da Emilio Casalini dal tema Dove si rigenera il luogo, si rigenera anche l’anima. Raccontando le esperienze in corso sul territorio di Castel del Giudice, in cui la rigenerazione urbana e culturale viaggiano di pari passo, tenendo sempre come fondamento la partecipazione della comunità, entrambe hanno evidenziato come le profonde trasformazioni legate alla rinascita dei luoghi stiano generando bellezza e turismo, abbattendo il concetto del disfattismo radicato nelle aree più marginali del Paese. Come sottolineato da Luciana Petrocelli: «Fare cultura nelle aree interne non è soltanto fare impresa culturale: organizzare eventi e festival. E' un lavoro di prossimità e comprensione. La cultura ha il dovere di comprendere e mostrare le trasformazioni sociali che comportano i cambiamenti della percezione collettiva e che conseguenze si avvertono e che si attivano nelle nostre aree». «Progettare e costruire, soprattutto spazi sociali, significa entrare in relazione con l’ambiente che ci circonda e, allo stesso tempo, con la nostra dimensione più intima e personale” – ha aggiunto Rosita Levrieri – “Le costruzioni non sono mai solo sfondi neutri, ma ci pongono dinnanzi alla sfida di progettare e fare i conti con la complessità e la profondità delle esperienze umane».   

Sulle tematiche dei beni comuni e della loro trasformazione in nuova ricchezza agroforestale è intervenuto il sindaco Lino Gentile il 21 novembre a Treia (MC) in occasione della XIII edizione della Giornate della Soft Economy promosse dalla Fondazione Symbola. Nel corso della sessione dedicata a “La Ricchezza del bosco: bilanci pubblici, patrimoni privati e beni comuni”, in collaborazione con Ifel e Commissario straordinario ricostruzione Sisma 2016, il primo cittadino ha spiegato come: «Uscire dalla dimensione difensiva e superare la forma di attendismo dei territori delle aree interne è condizione essenziale per sperimentare nuove frontiere di innovazione a vantaggio del Paese, grazie anche al ruolo attivo del patrimonio comunale per nuovi progetti di sviluppo. A Castel del Giudice ci siamo dotati di un regolamento che disciplina la ricognizione di terreni e fabbricati in stato di abbandono e di degrado per renderli patrimonio di interesse comune e la cui acquisizione è finanziata tramite la vendita derivante dal taglio dei boschi. Si crea in tal modo un fondo rotativo che si autoalimenta nel tempo». La prima edizione di Borghi in Dialogo, nei comuni piemontesi di Cartignano, Roccabruna e San Damiano Macra, è stata invece occasione di discussione e riflessione sul futuro dei piccoli borghi alla luce degli interventi previsti dal Bando Borghi Linea A del PNRR. Il sindaco Lino Gentile ha portato l’esempio di Castel del Giudice nel corso della tavola rotonda del 22 novembre dal tema “Riabitare le terre alte” illustrando i tre assi strategici del progetto “Castel del Giudice Centro di (ri)generazione dell’Appennino”, che puntano su welfare e comunità, sviluppo sostenibile ed economia locale, turismo creativo ed accoglienza. 

Link drive alle foto: https://bit.ly/CasteldelGiudiceNovembre2025

Castel del Giudice Centro di (ri)Generazione - PNRR - Ministero della Cultura – Finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU.

Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2025, 16:24

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